L’Iss replica alla richiesta delle Regioni: “I positivi asintomatici devono essere conteggiati tra i casi Covid”.
ROMA – Sembra allontanarsi l’ipotesi di un modifica al conteggio dei positivi. In una nota pubblicata sul proprio sito e riportata dall’Adnkronos, l’Iss ha sottolineato come “gli asintomatici devono essere considerati come casi Covid. L’esperienza ha dimostrato che la maggior parte delle infezioni, in particolare nei soggetti vaccinati, decorre in maniera asintomatica o con sintomi molto lievi. Non vigilare su questi casi significherebbe limitare le capacità di identificare le varianti e non conoscere lo stato clinico che consegue all’infezione nelle diverse popolazioni“.
Ma lo stesso Istituto Superiore di Sanità ha ricordato come “l’importanza di monitorare i casi attraverso la sorveglianza non va confusa con i criteri che portano a decidere le indicazioni per casi e contatti”.
La richiesta delle Regioni
La nota dell’Iss sembra essere una risposta alle Regioni. Sono stati proprio i governatori a chiedere un cambio dei conteggi dei positivi e soprattutto l’eliminazione del tampone per chi non ha sintomi. Una svolta che potrebbe davvero cambiare il modo di affrontare questo momento della pandemia, ma non sarà semplice convincere gli esperti del Cts.
L’ultima parola, come sempre, spetta al Governo e non si esclude la decisione di seguire le indicazioni arrivate dai presidenti delle Regioni.
Attesa per il Cts
Si attende la decisione del Cts. Nella giornata di venerdì 14 il Comitato tecnico-scientifico si riunirà e comunicherà la propria scelta sia sul bollettino che sul protocollo per gli sport di squadra. Come sempre succede in questi casi, il Governo valuterà i consigli degli esperti e poi prenderà una decisione definitiva.
Si tratta di un passaggio fondamentale per provare a gestire meglio questa fase dell’epidemia. I dubbi sono ancora diversi e solo le prossime ore potranno dire molto in questo senso.